Strumenti musicali nell’arte
Le percussioni nel Medioevo
di Carolina Carpentieri
Le percussioni, nel corso dell’evoluzione della musica, hanno avuto un ruolo fondamentale perché:
- hanno definito la ritmica precisa nella musica da ballo
- dato un’anima energetica a quella di intrattenimento.
Grazie al patrimonio iconografico, conosciamo diversi tipi di percussioni che venivano comunemente usate nel medioevo. In quest’epoca gli strumenti musicali venivano raggruppati in due grandi famiglie, distinte in base alle qualità dinamiche:
- strumenti alti, ovvero strumenti dotati per loro natura di un suono potente,
- strumenti bassi, ovvero strumenti dal suono più contenuto dinamicamente.
In generale i tamburi erano a doppia membrana con fusto (TABOR) e venivano suonati con delle bacchette ricurve. Erano a fusto alto e fusto basso, legati con cordicelle che avevano la funzione di tiraggio delle pelli. Il loro uso è per esecuzioni di musica all’aperto, soprattutto con strumenti di alta cappella.
Il tamburo mono pelle a cornice – TAMBURIN o BENDIR – veniva suonato con le dita e usato anche nelle esecuzioni di bassa cappella, negli accompagnamenti leggeri con ritmi elementari, nelle danze e nella musica da ascolto.
Il tamburo mono pelle a cornice con piattini – TAMBURELLO BASCO o TIMBREL – era suonato sempre con le dita, percuotendo non solo la pelle, ma anche i piattini di risonanza.
Tambura di forma quadrata: ADUFE
Tamburo a calice: DARABUKKA, con scafo in ceramica o in terracotta, con la membrana di copertura allacciata al fusto, in pelle del pesce razza. Usato sotto la corte di Alfonso X el Sabio, veniva suonato con le dita.
Tamburo doppio con “caldara” in metallo: NACCARA. Il fusto oltre che in metallo poteva essere in terracotta. Questa tipologia di tamburi avevano svariate dimensioni, da molto piccole a molto grandi, di solito si legavano alla cintura e venivano suonati con due bacchette diritte.
CIMBALI: sonagli o meglio dei piccoli piattini che venivano allacciati alle dita e percossi tra di loro. I cimbali erano suonati prevalentemente dalle donne.
TRIANGOLO: strumento molto semplice ovvero pezzo di ferro piegato con inseriti dei piccoli anellini che veniva percosso con una bacchetta.
CASTAGNETTE: strumento in legno molto semplice formato da bacchette che erano battute tra di loro.
ROTA TINTINNABULIS: campane intonate di piccole dimensioni, messe secondo la scala musicale e suonate con delle bacchette.
SANTUR o CANUN: strumento a più corde, con cassa di risonanza, veniva suonato percuotendo le corde con bacchette ricurve, o con ditali con penna d’oca sulla punta.
TAMBURINO DI BEARN: tamburo che veniva suonato contemporaneamente dallo stesso musicista insieme al flauto a tre buchi.
L’uso delle percussioni nella musica medievale era semplice e soprattutto di matrice ritmica perché fungeva da metronomo nella scansione dei ritmi della danza. I ritmi medievali, essendo molto elementari, potevano essere eseguiti da un elemento del gruppo dei danzatori, non era necessario essere musicista di professione. La tecnica si basava su un suono grave chiamato DUM che si ottiene percuotendo il centro della pelle e un TA che si ottiene percuotendo il bordo della pelle tesa sulla cornice.
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